Questa è la sintetica definizione che chiude la relazione di Stefano Micelli a presentazione del rapporto Nord Est 2016, della Fondazione omonima.
Un'area geografica che raggruppa Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, caratterizzata storicamente come un territorio a sé, dinamico, a suo modo "diverso" dal resto della Penisola.
Insieme al Nord-Ovest e all'Emilia Romagna è il cuore manifatturiero dell'economia italiana.
I risultati del 2015 in qualche modo riaffermano questo ruolo, segnalano importanti passi a vanti, ma denunciano anche limiti pericolosi aggravati dalla crisi 2007-2013.
Innanzitutto i dati: nel 2015 la crescita del PIl è stata dello 0,8%, e i consumi registrano +1,3%. In buona salute il settore produttivo, che registra una crescita del 5,8%, ampliando il +3,7% dell'anno precedente. Ciononostante l'economia regionale non recupera i valori del precrisi (2007) e cresce meno dei suoi riferimenti in Europa.
Il motore della performance regionale è l'impresa, anche grazie alla scelta di puntare sulla qualità della produzione, sancita lo scorso anno dal Manifesto del Nuovo Manifatturiero di Confindustria Veneto. Scrive Micelli: Il prodotto incorpora in modo originale una quota crescente di progettazione, di logistica, di comunicazione, ma anche di storia e di territorio.